Sigarette di contrabbando dalla Tunisia alla Sicilia: operazione Blue Wave

Contrabbando di sigarette sull’asse Tunisia-Sicilia. Scatta, dopo 2 anni di indagini, l’operazione Blue Wave della Guardia di Finanza di Palermo, su ordine della Procura europea (Eppo, European Public Prosecutor’s Office). Sono state sgominate 2 organizzazioni criminali in affari fra loro e l’inchiesta ha portato al fermo di 13 persone (6 fermati percepivano il Reddito di Cittadinanza).

Il primo gruppo era attivo in provincia di Trapani e in Tunisia e si occupava di reperire sigarette di contrabbando e organizzare le spedizioni via mare fino alle coste sicule. La seconda organizzazione operava nel palermitano e aveva il compito di acquistare all’ingrosso le sigarette arrivate illecitamente in Italia e destinare la merce al mercato del capoluogo isolano. L’ufficio italiano della Procura europea ha disposto il sequestro preventivo d’urgenza di un’imbarcazione, auto e moto riconducibili ai coinvolti: il provvedimento ha un valore complessivo di circa 150.000 euro. Lo scambio delle sigarette di contrabbando avveniva al limite delle acque territoriali nazionali: natanti si incontravano e le casse con la merce venivano trasferite. Gli sbarchi avvenivano principalmente nel trapanese (in primis Mazara del Vallo, Marsala e Campobello di Mazara) ma anche nel siracusano. Le sigarette erano stoccate in magazzini mazaresi riconducibili ad alcuni responsabili e in questi locali si rifornivano i componenti del gruppo palermitano.

I finanzieri nel giro di 2 anni hanno individuato diverse spedizioni illecite e arrestato in flagranza 36 contrabbandieri. Sono state sequestrate 23 tonnellate di sigarette, 10 imbarcazioni (4 pescherecci e 6 motoscafi veloci) per un valore di circa 500.000 euro nonché 170.000 euro in contanti. La vendita illecita dei prodotti avrebbe fruttato incassi per 3,5 milioni di euro e provocato un danno per le casse dell’Unione Europea e dell’erario nazionale per oltre 6 milioni.

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